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La Città dello sport è una struttura architettonica incompiuta progettata come complesso sportivo polifunzionale dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava nell'area dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata".
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Del progetto è stata realizzata la struttura di uno stadio del nuoto con l'intelaiatura della copertura che costituisce una caratteristica "vela a pinna di squalo" visibile anche da grande distanza (che gli ha meritato il soprannome di Vela di Calatrava), e la struttura di base dell'altro palazzetto per il basket e la pallavolo.
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Il progetto fu avviato nel 2005, all'epoca del primo mandato della giunta di Walter Veltroni, e la struttura, nelle intenzioni, era destinata a ospitare i Campionati mondiali di nuoto 2009. Per il protrarsi della costruzione, e per l'aumento dei costi, i mondiali di nuoto sono stati svolti nelle strutture del Foro Italico, realizzate tra il 1927 e il 1932, che avevano già ospitato l'edizione del 1994.
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Il piano per la città dello sport prevedeva una coppia di palazzetti dello sport, uno per basket e pallavolo e l'altro per il nuoto, posti uno di fronte all'altro con di fronte una coppia di laghi artificiali a formare una struttura a quadrifoglio. Intorno a questa struttura sarebbero stati realizzati altri impianti sportivi: piscine all'aperto e al coperto, pista di atletica ed altre strutture sportive. Di fronte al complesso di impianti sportivi, era prevista inoltre una torre destinata al rettorato dell'università e alta circa 90 metri.
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Inoltre, sempre l'architetto Calatrava, ha progettato un campus per ospitare gli studenti universitari e gli atleti, altre piscine olimpioniche per l'allenamento degli atleti.
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Il progetto venne avviato nel 2005 dall'amministrazione dell'allora sindaco di Roma Walter Veltroni. Il costo previsto per la realizzazione dell'opera era di 60 milioni di euro, che diventarono 120 milioni già all'atto dell'assegnazione dei lavori tramite gara d'appalto. La società che ricevette l'incarico della costruzione fu la Vianini Lavori del gruppo Caltagirone; la gestione dei fondi fu affidata alla Protezione Civile di Guido Bertolaso, che chiamò Angelo Balducci per la gestione dei capitali. Tra il 2006 e il 2007, pur non avanzando i lavori di costruzione, si vide l'ulteriore raddoppio dei costi di costruzione che arrivarono così a 240 milioni di euro.
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A giugno 2008 Claudio Rinaldi subentrò ad Angelo Balducci. Ad ottobre dello stesso anno il nuovo sindaco di Roma Gianni Alemanno affermò che - dopo 3 anni dall'inizio lavori - sarebbero state gettate le fondamenta della "Città dello Sport"; a dicembre, però, venne deciso che i mondiali di nuoto non sarebbero più stati disputati a Tor Vergata, in quanto la struttura non avrebbe potuto essere completata in tempo, e si optò per l'utilizzo del Foro Italico, già utilizzato per i Campionati mondiali di nuoto 1994. Nonostante quest'ultimo fosse stato presentato come già pienamente efficiente, vennero comunque stanziati 45 milioni di euro per dei lavori di ristrutturazione in questo sito. La costruzione della "Città dello Sport" nel 2009 fu bloccata per mancanza di fondi nonostante si fosse speso, fino a quel momento, 4 volte la cifra inizialmente stimata per la realizzazione dell'opera.
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Nel 2011, grazie alla candidatura di Roma quale sede delle Olimpiadi 2020, si decise di riattivare il cantiere di Tor Vergata: i lavori ripresero senza nessuna data certa per la consegna dell'impianto e con una cifra stimata per il completamento dei lavori di 660 milioni di euro, 11 volte il prezzo iniziale.
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Nell'ottobre 2014 il Codacons ne ha proposto la demolizione,[1] in quanto la struttura incompiuta danneggerebbe «il paesaggio e la collettività».
(Fonte: Wikipedia)